L’ansia da social media
I social media sono ormai una presenza onnipresente nella vita degli adolescenti, in particolare delle ragazze. Se da un lato queste piattaforme offrono opportunità di connessione e di espressione di sé, dall’altro comportano notevoli svantaggi, e mi riferisco qui in particolare all’ansia.
Le ragazze adolescenti sono particolarmente vulnerabili alle pressioni dei social media. L’esposizione costante a immagini contraffatte e a versioni idealizzate dei coetanei può portare allo sviluppo di standard irrealistici di bellezza e successo.
L’attrazione dei social media H24 finisce con l’alterare anche i pattern del sonno, che sono fondamentali per la salute mentale. La paura di perdersi qualcosa d’importante (FOMO) può infatti tenere le adolescenti incollate agli schermi fino a tarda notte, con conseguente privazione del sonno e aumento dell’ansia. L’impatto dei social media sull’ansia è più pronunciato nelle ragazze adolescenti rispetto ai ragazzi per diverse ragioni, radicate nelle differenze psicologiche, sociali e di sviluppo.
Le adolescenti sono più inclini al confronto sociale e piattaforme come Instagram e TikTok enfatizzano l’apparenza e lo stile di vita, portando le ragazze a confrontarsi con coetanee e influencer. Questo confronto costante può erodere l’autostima, poiché spesso ci si misura con standard di bellezza e di successo irrealistici e idealizzati. I ragazzi, pur non essendo immuni dal confronto, sono in genere sottoposti a pressioni diverse e possono dare meno importanza all’aspetto esteriore.
Inoltre, il cyberbullismo colpisce in modo sproporzionato le ragazze, che hanno maggiori probabilità di essere prese di mira per il loro aspetto, le loro relazioni o il loro status sociale. L’impatto emotivo delle molestie online può essere profondo e portare a sentimenti di isolamento, paura e impotenza. Anche i ragazzi subiscono il cyberbullismo, ma la natura e la frequenza possono essere diverse: i ragazzi spesso subiscono minacce di violenza fisica piuttosto che esclusione sociale o vergogna.
Le adolescenti tendono a essere più sensibili alle emozioni e al feedback sociale. Cercano più attivamente l’approvazione e la convalida dei coetanei, il che le rende più vulnerabili agli alti e bassi delle interazioni sui social media. La ricerca di like e commenti positivi può creare una dipendenza dalla convalida esterna, contribuendo all’ansia quando le aspettative non vengono soddisfatte. I ragazzi, invece, non paiono affidarsi così pesantemente ai social media per ottenere l’autostima, trovando spesso la propria convalida in attività come lo sport o il gioco.
L’adolescenza è un periodo critico per la formazione dell’identità e i cambiamenti ormonali possono amplificare le risposte emotive. Le femmine di solito sperimentano questi cambiamenti evolutivi prima e più intensamente rispetto ai maschi, il che può aumentare la loro sensibilità ai fattori di stress sociale. I social media, con il loro flusso costante di feedback e confronti, possono esacerbare questi stati emotivi che sono già alterati.
Genitori ed educatori dovrebbero adottare un approccio proattivo per affrontare queste sfide. Incoraggiare conversazioni aperte sull’impatto dei social media, stabilire limiti sani al loro utilizzo e promuovere l’alfabetizzazione digitale può aiutare a mitigarne gli effetti negativi. È essenziale insegnare alle ragazze adolescenti a valutare criticamente i contenuti che consumano e a dare priorità al loro benessere mentale rispetto alla popolarità virtuale.
In conclusione, se da un lato i social media possono essere un valido strumento di connessione, dall’altro il loro potenziale di causare ansia nelle ragazze adolescenti è significativo. Favorendo un ambiente di supporto e promuovendo sane abitudini online, possiamo aiutarle a navigare nel mondo digitale in modo più sicuro e fiducioso. Se vuoi saperne di più su questo argomento ti consiglio la lettura del libro di Jonathan Haidt “La generazione ansiosa“.