Psichiatria Nutrizionale
Negli ultimi anni, c’è stato un notevole aumento delle ricerche sui legami tra disturbi psichiatrici e alimentazione. Questo ha portato a un incremento degli studi sui trattamenti nutrizionali per i disturbi mentali. Da queste ricerche sono emersi diversi possibili obiettivi terapeutici, tra questi: il microbioma intestinale e le carenze nutrizionali. Le attuali evidenze sono molto promettenti e offrono nuove prospettive per interventi alternativi che possono migliorare il trattamento dei principali disturbi psichiatrici. È per questo motivo che ho deciso di scrivere un libro su questi temi.
I dati epidemiologici, la ricerca di base e le prove cliniche suggeriscono che la dieta influenzi sia il rischio di sviluppare disturbi mentali che i risultati dei trattamenti. Esistono diverse vie che collegano la nutrizione alla salute mentale. Tra le più importanti ci sono il microbioma intestinale e i meccanismi legati all’infiammazione e alla neuroplasticità. I risultati delle ricerche indicano che alterazioni nella composizione microbica dell’intestino possono aumentare il rischio di sviluppare disturbi psichiatrici attraverso modifiche all’asse microbiota-intestino-cervello. Ugualmente, studi recenti dimostrano che un aumento dei livelli di infiammazione si correla con alterazioni dell’umore.
Molti sono gli studi che dimostrano che carenze o insufficienze nutrizionali sono fattori di rischio significativi per lo sviluppo di disturbi mentali. Questo significa che modificare la dieta o utilizzare integratori nutrizionali (nutraceutici) può aiutare nella gestione dei disturbi mentali, sia a livello individuale che di popolazione. Molti di questi nutrienti sono strettamente legati alla salute del cervello, tra cui Omega-3, vitamine del gruppo B (soprattutto folato e B12), colina, ferro, zinco, magnesio, S-adenosil metionina (SAMe), vitamina D e aminoacidi.
La International Society for Nutritional Psychiatry Research (ISNPR) è stata fondata nel 2015 per fornire a medici e operatori sanitari indicazioni precise sull’utilizzo di trattamenti nutrizionali per i pazienti con problemi di salute mentale. Negli ultimi anni, l’ISNPR ha pubblicato molte raccomandazioni, molte delle quali puntano a promuovere una nutrizione ottimale per il cervello, incoraggiando il consumo di alimenti integrali e limitando i cibi trasformati.
Cosa può fare per te la psichiatria nutrizionale? Ti dò qualche suggerimento. Inizia a prestare attenzione a come i diversi alimenti ti fanno sentire — non solo subito dopo averli mangiati, ma anche il giorno successivo. Prova una dieta “pulita” per due o tre settimane, eliminando tutti i cibi trasformati e lo zucchero assumendo soltanto alimenti semplici e cucinati al momento. Osserva come ti senti. Poi, reintroduci lentamente gli alimenti nella tua dieta, uno alla volta, e cerca di notare se vi sono differenze.
Alcune persone, dopo aver “ripulito” la loro dieta, rimangono sorprese da quanto meglio si sentono fisicamente ed emotivamente, e da quanto peggio stanno invece quando reintroducono alimenti che favoriscono l’infiammazione. Prova a integrare per quattro settimane vitamina D e acidi grassi Omega-3 e nota come ti senti. Potresti rimanere sorpreso dai risultati. E, se vuoi saperne di più leggi il libro che puoi trovare su Amazon sia in formato cartaceo che digitale.