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Cos’è l’individuazione

Oggi vorrei affrontare un concetto centrale della psicologia analitica. Mi riferisco a quello che rappresenta una delle chiavi di volta di tutta la teoria Junghiana, quello che a mio parere è ciò che rende la psicologia analitica una teoria a sè stante nel variopinto mondo delle terapie a orientamento analitico. Mi riferisco al concetto di individuazione.

Carl Gustav Jung definì l’individuazione, come l’obiettivo terapeutico della psicologia analitica appartenente alla seconda metà della vita, ovvero come il processo attraverso il quale una persona diventa un individuo psicologico, un’unità o un insieme indivisibile e separato, riconoscendo la propria unicità. Detto in altre parole, Jung identificò questo processo con il diventare se stessi definendolo come un’autorealizzazione, un processo che egli che distinse dall’ egocentrismo e dall’individualismo.

Il Sé, la totalità della personalità e archetipo dell’ordine, è sovraordinato all’ego, abbraccia la coscienza e l’inconscio. Come centro e circonferenza dell’intera psiche, il Sé è la meta della nostra vita, l’espressione più completa dell’individualità.

Cosa significa raggiungere l’individuazione in termini pratici? Ognuno di noi è destinato a individualizzarsi, cioè a scoprire e sviluppare il proprio potenziale fino a trovare la propria essenza – unica e speciale – con cui avventurarsi e tornare, in piena coscienza, al Tutto o all’Uno da cui è originato. In pratica, ciascuno di noi è destinato a diventare un pezzo unico e a riconnettersi con l’Universo.

Individualizzarsi significa strappare all’inconscio un territorio per riunire le parti che sono state separate nella strutturazione dell’ego. Individualizzarsi permette di liberare tutte le energie racchiuse in sé fino a esprimere un patrimonio unico e irripetibile.

Individualizzarsi significa curare le proprie ferite e superare le divisioni e le dicotomie fino a raggiungere l’unità e la completezza interiore. Individuarsi significa tradire i sogni di chi ci ha messo al mondo e le aspettative e le fantasie che gli altri hanno riposto in noi. Individuarsi significa diventare un individuo coeso e completo, non più diviso.

L’individuazione è un processo profondamente personale, che dura tutta la vita e che può portare a profondi cambiamenti nella percezione di sé e del mondo. Promuove un senso di armonia interiore, una connessione più profonda con il proprio vero sé e un modo più autentico di stare al mondo. Attraverso questo processo, gli individui sviluppano un senso di identità più sfumato e arricchito, che riconosce la complessità della psiche e abbraccia l’intero spettro dell’esperienza umana. Un percorso che a mio parere vale la pena di intraprendere.

La maggior parte delle persone che sono attratte dalla psicologia analitica, specie se si tratta di umanisti, scienziati, artisti, politici o imprenditori non lo fa per liberarsi di un disturbo ma perchè ha capito che se vuole dare un senso alla propria morte deve prima riuscire a dare un senso alla propria vita. E dunque, è alla ricerca della via per arrivare all’individuazione.