PROGETTI
Questa è una pagina in costante evoluzione in quanto contiene una mappa del mio percorso clinico e personale che permette al lettore di capire quali sono i fattori fondanti il mio approccio terapeutico.
A. Il Progetto Benessere
Il progetto benessere è un manifesto di salute derivato dalle mia ricerche sulla nutrizione e sulle preferenze alimentari. Molte persone che sono affette da disturbi alimentari credono di avere “cattive abitudini alimentari”, ma in realtà soffrono di dipendenze da alimenti che provocano una sofferenza più intensa delle peggiori dipendenze da sostanze.
Mangiare cibi non salutari è una delle principali cause di morte e disabilità nel mondo occidentale. Purtroppo, poche persone sono consapevoli di questo problema, e ciò nonostante le scoperte della scienza moderna. Questo progetto è nato con lo scopo di condividere informazioni veritiere su salute e benessere per aiutare i pazienti a fare scelte maggiormente consapevoli.
Per saperne di più, puoi leggere il mio libro sulla Dieta Più Antica del Mondo. Scoprirai come praticare il diiguno intermittente, come ridurre il rischio di contrarre le più comuni malattie del progresso e come mantenere un corpo sano, sviluppando un maggior controllo sulla tua salute.
L’evoluzione del progetto benessere è il Biohacking che include tutte le strategie finalizzate all’incremento della salute e della performance sia dal punto di vista fisico che mentale. Dopo aver sperimentato queste tecniche di persona ho iniziato a consigliarle ai miei pazienti al fine di aiutarli a massimizzare l’effetto della psicoterapia e di ridurre i possibili effetti metabolici e neurologici delle terapie psicofarmacologiche.
B. Il Progetto Autoritratti
Il progetto autoritratti è un’opera tuttora in corso, iniziata da una premessa epistemologica junghiana: se si vuole catalizzare il potere positivo e curativo nella mente, occorre vedere il proprio Sé onestamente e prendersene la responsabilità.
L’autoritratto cambia la dinamica dell’immagine e il significato finale di quest’ultima. Dando a chi è abituato a essere “fotografato” la possibilità di documentare personalmente la propria vita, si producono immagini che affrontano vanità, insicurezze, empowerment e consapevolezza di sé.
Da diversi anni i selfie sono diventati molto popolari ma vi è una profonda differenza tra questi – che sono spesso scattati soltanto a scopo documentaristico – e gli autoritratti che nascono invece da un bisogno di ricerca interiore.
L’autoritratto è un mezzo per esplorare le emozioni, anche con la creazione di immagini crude o spaventose, che permettono di riconoscere le varie sfaccettature delle emozioni interiori. Questo è il motivo per cui prescrivo routinariamente gli autoritratti nella mia pratica clinica.
C. Il Progetto Psichiatria nutrizionale
L’evoluzione del progetto benessere non poteva che estendere il ragionamento dalle funzioni del corpo a quelle della mente. Oggi sappiamo che il cervello reagisce alla presenza/assenza di determinati nutrienti modificando le funzioni della mente fino al punto di dare origine a sintomi patologici.
Sappiamo anche che nelle loro fasi iniziali, anche disturbi gravi come quelli dell’umore, l’ansia, e perfino alcune psicosi possono reagire positivamente a una correzione dietetica che reintroduca determinati nutrienti e/o oligoelementi.
Questa integrazione dovrebbe essere valutata in tutti i pazienti affetti da patologie psichiatriche, dalle più semplici, alle più gravi, in quanto può permettere di risparmiare terapie farmacologiche e ottenere effetti terapeutici incredibili.
Il libro Psichiatria Nutrizionale è dedicato a tutte quelle persone che, pur non essendo miei pazienti desiderano saperne di più su questo argomento.
D. Il Progetto IAA
Una volta veniva chiamata Pet Therapy ma, da alcuni anni, questo tipo di approccio al paziente mediante la mediazione di un animale viene definito Intervento Assistito con Animali o IAA. L’Italia ha attualmente la legge più evoluta del mondo sulla regolamentazione di questo tipo di interventi terapeutici che possone includere attualmente la presenza di Cani, Cavalli, Asini, Gatti o Conigli come co-terapeuti.
Affascinato dalle possibilità di queste terapie ho seguito un percorso di formazione di due anni, che mi ha permesso di diventare un Responsabile e un Referente di progetti IAA sia in ambito terapeutico che educativo.
Questo tipo di interventi sono assolutamente affascinanti perchè ci dimostrano come un animale, debitamente addestrato e guidato da un coadiutore, possa divenire un potente fattore di cambiamento anche in patologie psichiatriche molto gravi, possa aiutare nella riabilitazione neuromotoria, diventare un fattore di cambiamento in pazienti affetti da patologie neurodegenerative o contribuire a insegnare life skills che aiuteranno le persone a prevenire disturbi dell’adattamento o del comportamento.
Una volta sperimentata, l’efficacia delle IAA non si può più dimenticare e diventa inevitabilmente un potente strumento nell’armamentario di un terapeuta, specie se questi è abituato a lavorare con pazienti gravi.
E. Il Progetto Terapia Forestale
I giapponesi lo chiamano Shinrin-Yoku, un termine che descrive l’arte di comunicare con la natura attraverso l’uso dei cinque sensi. In pratica si riferisce ai benefici che è possibile ottenere immergendosi consapevolmente in foreste popolate da piante dotate di poteri terapeutici.
Il potere terapeutico degli alberi deriva proprio dalla sollecitazione dei cinque sensi che si ricava da una immersione in foresta in quanto, come dimostrato da una moltitudine di studi, quando ritorniamo in armonia con la natura, il sistema nervoso si riequilibra, le difese immunitarie si rafforzano, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa si abbassano e le capacità di concentrazione e memorizzazione aumentano sensibilmente. Il risultato finale è che un “bagno di foresta” ha un impatto misurabile sui sintomi dei disturbi dell’umore, dei disurbi d’ansia e dei disturbi del sonno.
Da cosa derivano questi benefici. Semplicemente dal fatto che gli alberi producono attraverso la corteccia, le foglie e le infiorescenze, una quantità di sostanze attive volatili che hanno un impatto farmacologico sull’organismo umano i cui effetti però vengono a scomparire quando l’uomo passa la maggior parte del proprio tempo nelle città.
E tutto questo non è affatto strano dato che gli esseri umani, per decine di migliaia di anni hanno vissuto a stretto contatto con la natura ed è soltanto da alcuni secoli che l’uomo si è “urbanizzato” fininendo così per perdere un’equilibrio consolidato e scritto nel nostro genoma con la conseguenza di perdere le risorse fornite dalla natura.